Montemagrecarcinus efremi nov. gen., nov. sp., (Decapoda, Brachyura, Pilumnoidea) dell’Eocene inferiore di Monte Magrè (Vicenza, Italia nordorientale)

Attività SVSNScienze della terraMontemagrecarcinus efremi nov. gen., nov. sp., (Decapoda, Brachyura, Pilumnoidea) dell’Eocene inferiore di...

Riassunto

Viene descritto Montemagrecarcinus efremi nov. gen., nov. sp., (Decapoda, Brachyura, Pilumnoidea) dell’Eocene inferiore di Monte Magrè (Schio, Vicenza, Italia nordorientale). L’esemplare studiato è stato rinvenuto in calcare associato con alghe coralline, coralli e altri decapodi. Il livello è associato ad una bioherma.

Abstract

Montemagrecarcinus efremi nov. gen., nov. sp., (Decapoda, Brachyura, Pilumnoidea) from the early Eocene of Monte Magrè (Vicenza, northeastern Italy)

Montemagrecarcinus efremi nov. gen., nov. sp., (Decapoda, Brachyura, Pilumnoidea) from the early Eocene of Monte Magrè (Schio, Vicenza, northeastern Italy) is described. The studied specimen has been discovered within a limestone associated with coralline algae, corals and other decapods. The level was associated to a bioherma.

Fig. 1. Ubicazione dell’area di Monte Magrè; l’asterisco (*) indica la località fossilifera del materiale studiato (da De Angeli & Ceccon, 2012, modificato)
Location of the Monte Magrè area; the asterisk (*) indicates the fossiliferous locality of the studied material (after De Angeli & Ceccon, 2012, modified).

Introduzione

L’esemplare studiato proviene dall’Eocene inferiore di Monte Magrè (Schio, Vicenza, Monti Lessini orientali) (Fig. 1). Questo territorio è stato oggetto di indagini stratigrafiche da parte di Fabiani (1915, 1920), Beccaro (2003) e De Angeli & Ceccon (2012). Sopra la Scaglia Rossa cretacea sono presenti calcareniti grigio-rossastre ascrivibili ai cosiddetti “Calcari di Spilecco” (Paleocene superiore – Ypresiano inferiore), basalti, vulcanoareniti basaltiche, calcari ad alveoline, alghe corallinacee, coralli, rari modelli di molluschi, frammenti di echinidi e resti di crostacei e calcari micritici a stratificazione decimetrica ondulata dell’Ypresiano medio-superiore. Seguono calcari medio-eocenici ad alveoline e nummuliti e un potente deposito di materiali vulcanici con intercalazioni di banchi di lignite del tardo Eocene medio (Beccaro, 2003). Cyamocarcinus angustifrons Bittner, 1883 e Palaeocarpilius macrocheilus (Desmarest, 1822) sono i primi crostacei decapodi fossili segnalati a Monte Magrè (Bittner, 1883; Fabiani, 1910). Recenti indagini hanno favorito la scoperta di nuove specie per questo territorio (De Angeli & Garassino, 2002; De Angeli & Ceccon, 2012, 2013a, b, 2014, 2015, 2016a, b, 2017; Ceccon & De Angeli, 2013, 2018) e il recupero dell’esemplare oggetto di questo studio.

Parte sistematica

L’esemplare è depositato presso il Museo Civico “D. Dal Lago” di Valdagno (Vicenza) (Acronimo: MCV). Per l’inquadramento sistematico si è seguita la classificazione proposta da Schweitzer et al. (2010).

Ordine Decapoda Latreille, 1802

Infraordine Brachyura Latreille, 1802

Superfamiglia Pilumnoidea Samouelle, 1819

Famiglia Pilumnidae Samouelle, 1819

Genere Montemagrecarcinus nov. gen.

Specie tipo: Montemagrecarcinus efremi nov. sp.

Origine del nome: riferito alla località di Monte Magrè in cui è stato rinvenuto l’esemplare studiato.

Diagnosi: come la specie tipo.

Diagnosis: as for the type species.

Discussioni: Il carapace esaminato presenta caratteristiche simili a molte specie di brachiuri noti. Karasawa & Schweitzer (2006) hanno fornito la nuova classificazione della famiglia Xanthoidea sensu lato, basandosi sull’analisi filogenetica, sistematica tradizionale e valutazione del record fossile. La famiglia Pilumnidae Samouelle, 1819 include un gran numero di generi e specie fossili e viventi distinti nelle cinque sottofamiglie Calmaniinae Števčić, 1991, Eumedoninae Dana, 1852, Pilumninae Samouelle, 1819, Rhizopinae Stimpson, 1858 e Xenophthalmodinae Števčić, 2005 (Davie et al. 2015). I Pilumnidae sono caratterizzati dal carapace esagonale, trasversalmente rettangolare, ovale o con proiezioni anteriori, con lunghezza approssimativa di 70-80% della massima ampiezza, ma in alcune specie arriva fino al 90%. Il margine orbito-frontale è di norma i 2/3 o 3/4 della massima larghezza del carapace; la fronte è bilobata o provvista di lobi o spine; il margine sopraorbitale ha due fessure e i margini anterolaterali portano da una a quattro spine (Karasawa & Schweitzer, 2006; Davie et al., 2015). Montemagrecarcinus nov. gen. possiede caratteristiche che rientrano nella famiglia Pilumnidae soprattutto per la forma del carapace, numero delle spine anterolaterali, presenza di lobi e spine del margine frontale e due fessure sui margini sopraorbitali. La mancanza di informazioni sulla forma delle chele e delle parti ventrali (sterno e segmenti addominali) non ci consente la completa descrizione della specie e la sua collocazione e descrizione è basata sui caratteri morfologici del solo carapace.

Montemagrecarcinus efremi nov. sp.

Fig. 2 (1-5)

Olotipo: esemplare MCV 19/05, raffigurato in fig. 2 (1-5).

Località: Monte Magrè (Schio, Vicenza).

Livello tipo: Eocene inferiore (Ypresiano).

Origine del nome: dedicato a Efrem Ceccon figlio di uno degli autori (L. C.). Materiale: il solo olotipo (MCV 19/05) che conserva il carapace in matrice calcarea biancastra (dimensioni: larghezza massima del carapace: 32,3 mm; lunghezza massima del carapace: 26,8 mm; larghezza orbito-frontale: 24,5 mm; larghezza della fronte: 13,2 mm).

Diagnosi

Carapace esagonale, più largo che lungo, convesso superficialmente; margine frontale con quattro lobi mediani e due lunghe spine curve, bene distinte dal dente orbitale interno; margine sopraorbitale concavo e con due fessure; angolo  orbitale interno arrotondato, ben distinto dalla fronte; margini anterolaterali convessi e con quattro spine (esclusa la spina extraorbitale); regioni dorsali distinte da solchi lisci; regioni branchiali con tre rilievi epibranchiali e una cresta tubercolata mesobranchiale; ornamentazione dorsale costituita da granulazioni irregolari e alcuni tubercoli sulle regioni gastriche e cardiaca; regioni pterigostomiali con un solco e una cresta granulata.

Immagini

Fig. 2. Montemagrecarcinus efremi nov. gen., nov. sp., olotipo, MCV 19/05.
1) ricostruzione del carapace.
2) visione dorsale.
3) particolare del margine orbito-frontale.
4) visione laterale.
5) visione anteriore del carapace. / holotype, MCV 19/05.

1) carapace reconstruction.
2) dorsal view.
3) close-up of the orbito-frontal margin.
4) lateral view.
5) anterior carapace view. (scala metrica / scale bar = 10 mm).

Diagnosis

Hexagonal carapace, wider than long, convex superficially; wide orbito-frontal margin; frontal margin with four median lobes, and two long curved spines, well distinct from the inside orbital tooth; supraorbital margin concave, with two fissures, rounded inner orbital angle, well distinct from the front; anterolateral margins convex and with four spines (excluding the extraorbital spine); dorsal regions delimited by smooth grooves; branchial regions with three epibranchial reliefs and one mesobranchial tuberculate ridge; dorsal ornamentation with irregular granulations and some tubercles on the gastric and cardiac regions; pterigostomial regions with one groove and one granulate ridge.

Descrizione

Carapace esagonale, convesso dorsalmente, più largo che lungo (lunghezza carapace / larghezza carapace = 0,82), con massima larghezza sulla quarta spina anterolaterale. Il margine orbito-frontale è ampio (larghezza orbito-frontale / larghezza carapace = 0,75). La fronte è moderatamente sviluppata (larghezza fronte / larghezza carapace = 0,40) con quattro lobi: due mediani larghi e arrotondatati nella parte distale e due laterali leggermente più stretti e acuti; il margine frontale si prolunga ai lati con una insenatura semicircolare e con una spina leggermente curvata verso il centro. Tutto il margine frontale è ben distinto dal dente orbitale interno da un evidente solco [Fig. 2(3)]. Le orbite sono moderatamente ampie e disposte anteriormente. Il margine sopraorbitale è concavo e suddiviso in tre distinti denti da due strette fessure. Il dente orbitale interno è lungo e concavo, in rilievo, arrotondato prossimalmente, leggermente più corto della spina e dei lobi frontali, distinto dall’area frontale da un solco; il dente sopraorbitale è più largo che lungo e con margine convesso; il dente extraorbitale è triangolare, lungo, acuto e granulato sul margine laterale esterno.

I margini anterolaterali sono convessi e divergenti, provvisti di quattro spine (esclusa la spina extraorbitale); la prima spina è corta e posizionata poco oltre la spina extraorbitale; le altre tre spine sono tozze e provviste di granulazioni.

I margini posterolaterali sono più lunghi dei precedenti, poco convessi e convergenti al margine posteriore. Il margine posteriore è largo quanto il margine frontale. Le regioni dorsali sono distinte da solchi lisci e granulate superficialmente.

La regione frontale è ampia e finemente granulata. I lobi epigastrici sono rappresentati da due rilievi ovali. Le regioni protogastriche sono distinte, di contorno ovale e leggermente convesse superficialmente; la mesogastrica è ben definita, la sua parte anteriore è lunga e stretta incuneata tra le regioni protogastriche, mentre la parte posteriore è di contorno pentagonale distinta posteriormente da un solco convesso sul quale sono presenti due fori gastrici; la regione metagastrica è più larga che lunga, distinta posteriormente e nei lati da un solco curvo; la cardiaca è larga nella parte anteriore e si ristringe posteriormente, delimitata ai lati dai solchi branchiocardiaci. Le regioni epatiche sono leggermente in rilievo e definite dal solco cervicale, le branchiali hanno tre rilievi granulati epibranchiali, il rilievo mediano è ampio e ovale; il rilievo interno, posto ai margini delle regioni gastriche, è più lungo che largo e restringente nella parte posteriore. Le mesobranchiali sono bene distinte dalle epibranchiali da un solco obliquo e provviste di una cresta tubercolata che, dalla quarta spina dell’angolo anterolaterale, si sviluppa trasversalmente sulla superficie dorsale.

L’ornamentazione dorsale è costituita da granulazioni irregolari, più sviluppate sui rilievi delle regioni epatiche e branchiali; alcuni tubercoli sono presenti sulle regioni gastriche e cardiaca. Le regioni pterigostomiali sono caratterizzate da un solco trasversale seguito da una cresta granulata [Fig. 2(4)]. Le altre parti del  corpo non sono conservate.

Osservazioni

La famiglia Pilumnidae è rappresentata nel Terziario del Veneto da numerosi crostacei che evidenziano caratteri del carapace simili a Montemagrecarcinus efremi nov. gen., nov. sp. Le specie sono attribuite ad Agnocarcinus zannatoi Beschin, De Angeli, Checchi & Zarantonello, 2012, Eopilumnus checchii Beschin, Busulini, De Angeli & Tessier, 2002, Eumorphactaea scissifrons Bittner, 1875, E. convexa Beschin, Busulini & Tessier in Beschin et al., 2016, Glabropilumnus granulatus De Angeli, Garassino & Ceccon, 2010, G. soghensis De Angeli & Beschin, 2008, G. trispinosus Beschin, Busulini & Tessier in Beschin et al., 2016, Lessinicarcinus euglyphos (Bittner, 1875), Palladiocarcinus brevidentatus De Angeli & Ceccon, 2014, Prealpicarcinus dallagoi De Angeli & Ceccon, 2015 e P. laisensis Beschin, Busulini & Tessier in Beschin et al., 2016. Queste specie sono caratterizzate dal carapace subesagonale, regioni più o meno definite, margini sopraorbitali con due fessure, fronte bilobata o con quattro denti e margini anterolaterali provvisti di spine. Montemagrecarcinus efremi nov. gen., nov sp. è bene distinto da queste specie per la forma della fronte provvista di quattro lobi mediani e con ai lati un seno semicircolare che si prolunga nella parte esterna in una evidente spina curva e tutta la parte frontale è bene definita dall’angolo orbitale interno da un evidente solco [Fig. 2(3)]. Una simile forma del margine frontale, non è stata riscontrata in nessuna specie fossile o vivente conosciuta giustificando l’istituzione di un nuovo genere. Montemagrecarcinus efremi nov. gen., nov. sp. abitava l’ambiente corallino e di bioherma dei mari eocenici del veneto ed era associato ad altri numerosi decapodi recentemente scoperti nelle rocce eoceniche dell’area berico-lessinea (Beschin et al., 2007, 2015, 2016, 2018; Tessier et al., 2011).

Ringraziamenti

Ringraziamo la dott.ssa Bernardetta Pallozzi, Curatrice del Museo Civico “D. Dal Lago” di Valdagno (Vicenza) per avere messo a disposizione per lo studio l’esemplare conservato presso il Museo, la dott.ssa Livia Beccaro per le utili informazioni riguardanti analisi stratigrafiche dell’area di Monte Magrè, il dott. Alessandro Garassino (Research Adjunct, Department of Earth and Biological Sciences, Loma Linda University, Loma Linda, U.S.A) e il dott. Roberto Zorzin, Curatore del Museo Civico di Storia Naturale di Verona, per la lettura critica e gli utili suggerimenti.

Bibliografia

Beccaro L. (2003) – Revisioni stratigrafiche nel Paleocene del Veneto occidentale. Dottorato di Ricerca in Scienze della Terra, Ciclo XVI, Università degli Studi di Padova (tesi inedita).

Beschin C., Busulini A., De Angeli A., Tessier G. (2007) – I decapodi dell’Eocene inferiore di Contrà Gecchelina (Vicenza, Italia settentrionale) (Anomura e Brachyura). Museo di Archeologia e Scienze Naturali “G. Zannato”, Montecchio Maggiore, 76 pp.

Beschin C., Busulini A., Fornaciari E., Papazzoni A., Tessier G. (2018) – La fauna di crostacei associati a coralli dell’Eocene superiore di Campolongo di Val Liona (Monti Berici, Vicenza, Italia nordorientale). Boll. Mus. St. Nat. Venezia, 69: 129-215.

Beschin C., Busulini A., Tessier G. (2015) – Nuova segnalazione di crostacei associati a coralli nell’Eocene inferiore dei Lessini orientali (Vestenanova – Verona). Lavori Soc. Ven. Sc. Nat., 40: 47-109.

Beschin C., Busulini A., Tessier G., Zorzin R. (2016) – I crostacei associati a coralli nell’Eocene inferiore dell’area di Bolca (Verona e Vicenza, Italia nordorientale). Memorie del Museo Civico di Storia Naturale di Verona – 2 serie. Sez. Sci. Terra, 9: 1-190.

Bittner A. (1883) – Neue Beiträge zur Kenntniss der Brachyuren-Fauna des Alttertiärs von Vicenza und Verona. Denk. Akad. Wiss., Wien, 46: 299-316.

Ceccon L., De Angeli A. (2013) Segnalazione di decapodi eocenici infestati da parassiti isopodi (Epicaridea) (Vicenza, Italia settentrionale). Lavori Soc. Ven. Sc. Nat., 38: 83-92.

Ceccon L., De Angeli A. (2018) – Lessiniamathia bolcensis n. gen., n. sp. nuovo crostaceo Epialtidae dell’Eocene inferiore dei Monti Lessini orientali (Verona, Italia nordorientale). Lavori Soc. Ven. Sc. Nat., 43: 147-154.

Davie P.J.F., Guinot D., Ng P.K.L. (2015) – Systematics and classification of Brachyura. Crustacea 9C (71-18): 1049-1130. Koninklijke Brill NV, Leiden.

De Angeli A., Ceccon L. (2012) – Eouroptychus montemagrensis n. gen., n. sp. (Crustacea, Decapoda, Anomura, Chirostylidae) dell’Eocene inferiore (Ypresiano) di Monte Magrè (Vicenza, Italia settentrionale). Lavori Soc. Ven. Sc. Nat., 37: 19-24.

De Angeli A., Ceccon L. (2013a) – Latheticocarcinus italicus sp. nov. (Decapoda, Brachyura, Homolidae) dell’Eocene inferiore (Ypresiano) di Monte Magrè (Vicenza, Italia settentrionale). Lavori Soc. Ven. Sc. Nat., 38: 103-109.

De Angeli A., Ceccon L. (2013b) – Tetraliidae and Trapeziidae (Crustacea, Decapoda, Brachyura) from Early Eocene of Monte Magrè (Vicenza, NE Italy). Atti Soc. it. Sc. nat. Mus. civ. St. nat. Milano, 153(2): 25-40.

De Angeli A., Ceccon L. (2014) – Nuovi crostacei brachiuri (Decapoda) dell’Eocene inferiore di Monte Magrè (Vicenza, Italia settentrionale). Lavori Soc. Ven. Sc. Nat., 39: 77-92.

De Angeli A., Ceccon L. (2015) – Nuovi crostacei brachiuri dell’Eocene di Monte Magrè (Vicenza, Italia settentrionale). Lavori Soc. Ven. Sc. Nat., 40: 119-138.

De Angeli A., Ceccon L. (2016a) – Montemagralia lata n. gen., n. sp., nuovo crostaceo Trapeziidae (Decapoda, Brachyura) dell’Eocene dei Monti Lessini orientali (Vicenza, Italia settentrionale). Lavori Soc. Ven. Sc. Nat., 41: 129-136.

De Angeli A., Ceccon L. (2016b) – Paraocalina multilobata Beschin, Busulini, De Angeli & Tessier, 2007 (Crustacea, Brachyura, Xanthidae) nel Terziario del Veneto (Italia settentrionale). Natura Vicentina, 19: 5-13.

De Angeli A., Ceccon L. (2017) – Contributo ai crostacei decapodi dell’Eocene inferiore dei Monti Lessini orientali (Italia nordorientale). Natura Vicentina, 20: 5-38.

De Angeli A., Garassino A. (2002) – Galatheid, chirostylid and porcellanid decapods (Crustacea, Decapoda, Anomura) from the Eocene and Oligocene of Vicenza (N Italy). Mem. Soc. it. Sci. nat. Mus. civ. St. nat. Milano, 30(3): 1-40.

Fabiani R. (1910) – I Crostacei terziari del Vicentino. Illustrazione di alcune specie e catalogo generale delle forme finora segnalate nella provincia. Boll. Mus. Civ. Vicenza, 1: 1-40.

Fabiani R. (1915) – Il Paleogene del Veneto. Mem. Ist. Geol. R. Univ. Padova, 3: 1-336.

Fabiani R. (1920) – La regione del Pasubio (Bacini del Leogra, del Timonchio e del Pasubio e parti superiori del Leno di Vallarsa e del Leno di Terragnolo). Uff. Idrogr. R. Magist. Acque, Venezia, 110: 1-100.

Karasawa H., Schweitzer C.E. (2006) – A new classification of the Xanthoidea sensu lato (Crustacea: Decapoda: Brachyura) based on phylogenetic analysis and traditional systematics and evaluation of all fossil Xanthoidea sensu lato. Contr. Zool., 75(1/2): 23-73.

Schweitzer C.E., Feldmann R.M., Garassino A., Karasawa H., Schweigert G. (2010) – Systematic list of fossil decapod crustacean species. Crustaceana Monogr., 10: 1-222.

Tessier G., Beschin C., Busulini A. (2011) – New evidence of coral-associated crustaceans from the Eocene of the Vicenza Lessini (NE Italy). N. Jb. Geol. Paläont., 260(2): 211-220.

Articoli simili

Iniziative e News