Platalea leucorodia (Linneus, 1758):
nidificazione nella parte veneta del
Delta del Po – Rovigo (Vertebrata,
Pelecaniformes, Threskiornitidae)

Attività SVSNZoologiaPlatalea leucorodia (Linneus, 1758):nidificazione nella parte veneta delDelta del Po - Rovigo...

Riassunto

Si riporta la terza nidificazione di spatola, osservata nel 2020 nel Delta del Po Veneto (Rovigo), nell’ambito di una garzaia composta da falacrocoracidi e ardeidi. Sette coppie hanno costruito il nido a metà aprile, ma solo una ha deposto (due) uova, da cui sono sgusciati due pulli, involatisi a luglio.

Abstract

The third confirmed breeding of the Eurasian Spoonbill (Plata­lea leucorodia) in the northern Po Delta (Northern Italy)

The third confirmed breeding of the Eurasian Spoonbill in the northern Po Delta was observed in 2020 within a large heronry. Seven pairs built their nests in mid April, but only one pair laid (two) eggs. Two chicks successfully hatched in the third decade of May and they fledged in early July.

Introduzione

La spatola non è mai stata descritta come nidificante dagli autori storici del Veneto ed anzi è sempre stata considerata accidentale sia nella Laguna di Ven­ezia che nel Delta del Po. Nella prima, Contarini (1843) la definiva “Di pas­saggio accidentale. Rara”, Ninni A.P. (1879): “Rara” e Ninni E. (1938): “Specie di accidentale comparsa”. Nel Delta del Po, Dal Fiume (1896) non la cita tra le specie presenti. In letteratura sono descritti solo pochi casi di nidificazione nel Veneto, esclusivamente nelle province di Venezia e Rovigo. Nella prima, una coppia ha nidificato in Valle Figheri nel 1998 (Bon et al., 2000), almeno una coppia si è riprodotta in Valle Dogà nel 2004 (Associazione Faunisti veneti, 2005) e 2006 (Associazione Faunisti veneti, 2007) e una coppia nella tenuta Civrana nel 2013 (Bon et al., 2014). Nel Delta del Po Settentrionale, due coppie si sono riprodotte nella garzaia del Po di Maistra nel 2008, mentre nel 2014 una coppia ha nidificato nella garzaia della Golena di Ca’ Pisani (Verza et al., 2020).

La presente nota riporta la terza nidificazione della specie nel Delta del Po veneto e ne descrive sinteticamente alcuni aspetti di biologia riproduttiva.

Metodi

La nidificazione della spatola nella garzaia del Bacucco è stata documentata e monitorata con l’ausilio di un drone (Mavic Mini, DJI), nel rispetto delle rac­comandazioni in materia (Valle & Scarton, 2018) e delle normative vigenti. Nessun danno o disturbo ai nidificanti è stato accertato o sospettato, come peraltro chiaramente desumibile dalle figure 1 e 2 che mostrano gli uccelli indif­ferenti alla presenza del drone mantenuto ad adeguata distanza.

Risultati e discussione

Nel 2020, sette coppie di spatola hanno tentato di riprodursi nella garzaia del Bacucco (Lat 44° 47’ 56.26” N, Long 12° 24’ 00.15” E), sita su un settore lagunare del sistema Bacucco – Belvedere, alla foce del Po di Gnocca, al confine meridionale del Veneto (Rovigo) nel 2020, nell’ambito di una piccola colonia multi-specifica com­prendente airone cenerino Ardea cinerea (1 coppia), garzetta Egretta garzetta (nove coppie), cormorano Phalacrocorax car­bo (sette coppie) e ibis sacro Threskiornis aethiopicus (cinque coppie). La colonia era compresa in una più vasta area di nidificazione che consisteva di circa 200 nidi di ardeidi e fala­crocoracidi con prevalenza del cormorano.

Solo una delle sette coppie che hanno costruito il nido nel­la seconda metà di aprile ha deposto le uova, mentre le ri­manenti hanno abbandonato la colonia. Nessun nido delle specie compresenti è stato abbandonato. La riproduzione ha avuto successo, con la schiusa di due pulli nella terza decade di maggio e la coppia ha involato due giovani nella prima decade di luglio.

I nidi erano collocati su arbusti di sambuco (Sambucus nigra) ad un’altezza di 1-3 m (fig. 1-2) su un arginello argilloso di 65 x 3-5 m, sito a 250 m dalla terraferma e circondato da uno specchio d’acqua di 1.8 ha nell’ambito di un canneto di 23 ha.

In Europa, la popolazione nidificante di spatola assomma a 10.200-15.200 coppie e risulta in espansione demografica (BirdLife International, 2020).

In Italia, la specie ha nidificato per la prima volta nelle Valli di Comacchio nel 1989 (Canova & Fasola, 1989), per poi espandersi in altre zone umide di Emilia-Romagna, Toscana, costa nord adriatica e Pianura Padana occidentale (Nardelli et al., 2015). La popolazione italiana è stata stimata in circa 100-110 coppie in 3-5 siti nel 2008 (Volponi et al., 2008).

Recentemente Nardelli et al. (2015) stimano la popolazione italiana in 190 coppie nel 2011, per la massima parte concen­trate in Emilia-Romagna.

Il sito e le modalità di nidificazione dell’evento riproduttivo oggetto della presente nota (nidi ravvicinati o contigui col­locati su bassi arbusti su un dosso) coincidono con quanto descritto in letteratura. Analogamente, è stata rispettata la tendenza a costruire piccole colonie monospecifiche nell’am­bito di più ampie aggregazioni pluri-specifiche (Del Hoyo, 1992).

È rilevante segnalare la nidificazione nella medesima garzaia (Figg. 1 e 2) di cinque coppie di ibis sacro.

Fig. 1. Nidificazione di spatola (Platalea leucorodia) oggetto della presente nota (immagine realizzata con l’utilizzo di un drone). Si noti la presenza di sette nidi della specie (freccia sottile) e due nidi di ibis sacro (Threskiornis aethiopicus) (freccia spessa) a pochi metri di distanza nell’ambito della garzaia. L’immagine fotografica è realizzata partendo da un video in formato 4K per mezzo del software ICE (Microsoft’s Image Composite Editor; www.microsoft.com).
Fig. 2. Nidificazione di spatola (Platalea leucorodia) oggetto della presente nota (immagine scattata con l’utilizzo di un drone). Si notino la presenza di due pulli nel nido dell’unica coppia che ha deposto le uova (freccia sottile) e l’incremento dei nidi di ibis sacro (Threskiornis aethiopicus) (freccia spessa) a cinque unità rispetto al mese precedente (vedi Figura 1).

A margine segnaliamo come l’impiego del drone sia risultato molto efficace e altrettanto ben tollerato per la documenta­zione ed il successivo monitoraggio della specie, conferman­do precedenti osservazioni per specie affini, quando utilizza­to in colonie di piccole dimensioni situate in ambiti vegeta­zionali lassi, simili a quelle della presente nota e rispettando le dovute distanze dalle specie oggetto di indagine (Valle & Scarton, 2018).

In conclusione, la nidificazione in un nuovo sito nel Delta del Po risulta interessante in ragione della necessità della specie di siti riproduttivi adeguati, data l’esiguità della popolazione peraltro concentrata in pochi siti riproduttivi (Nardelli et al., 2015). Anche alla luce del successo riproduttivo conse­guito dall’unica coppia che ha deposto le uova.

Come molte specie similari, la spatola risente della rarefazione del proprio habi­tat riproduttivo e della presenza di risorse trofiche (Del Hoyo, 1992). Ne con­segue la necessità di un’attenta ricerca di nuovi siti colonizzati dalla specie allo scopo di mettere in atto le idonee e necessarie misure di conservazione. Quanto mai opportune infatti sarebbero azioni di “wetland restoration” dei siti adat­ti alla nidificazione e alimentazione, finalizzate alla conservazione della specie come peraltro già in atto in Francia, Spagna, Croazia e Slovacchia (BirdLife International, 2020).

Bibliografia

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