Riassunto
Viene segnalato un carapace di Eogarthambrus guinotae De Angeli, Garassino & Alberti, 2010 (Crustacea, Decapoda, Parthenopidae) proveniente dai livelli vulcanodetritici dell’Eocene medio di cava “Main” di Arzignano (Vicenza, Italia settentrionale). La specie ha una distribuzione stratigrafica Ypresiano / Priaboniano nel territorio del Veneto.
Abstract
Eogarthambrus guinotae De Angeli, Garassino & Alberti, 2010 from the middle Eocene of “Main” quarry at Arzignano (Vicenza, northern Italy).
A carapace of Eogarthambrus guinotae De Angeli, Garassino & Alberti, 2010 (Crustacea, Decapoda, Parthenopidae) is reported coming from the volcanicdetritic levels of the middle Eocene of “Main” quarry at Arzignano (Vicenza, northern Italy). The species has a Ypresian / Priabonian stratigraphic distribution in the Venetian territory.
Introduzione
I crostacei del Paleogene veneto sono stati oggetto di studio da parte di autori italiani e stranieri fin dai primi decenni dell’Ottocento. In tempi recenti, alcuni collaboratori del Museo Civico “G. Zannato” di Montecchio Maggiore (Vicenza), hanno contribuito al recupero di nuovi materiali, aumentando considerevolmente il numero delle specie fossili note per il territorio. Il catalogo sistematico dei generi e specie della provincia di Vicenza e le correlazioni con le forme venete è derivata dagli studi di Fabiani (1910) e De Angeli & Beschin (2001).
Successivamente De Angeli & Garassino (2006) e De Angeli et al. (2019) ne hanno ulteriormente specificato e aggiornato le conoscenze. Il presente studio analizza ed illustra un parthenopide ancora inedito per la carcinofauna della cava “Main”, raccolto e preparato da uno degli autori (R.A.) e depositato nella collezione paleontologica del Museo Civico “G. Zannato” di Montecchio Maggiore (Vicenza).
Cenni geologici e stratigrafici
L’esemplare studiato proviene dalla cava “Main” di Arzignano, ubicata sulla sinistra idrografica della valle del Torrente Chiampo, sul versante meridionale del Monte Main, a nord di Arzignano (Vicenza) (Fig. 1).
La cava, dismessa e in ripristino ambientale, si trova inserita in un contesto vulcano-tettonico detto“semigraben” dell’Alpone-Chiampo, particolarmente attivo dal Paleocene superiore fino alla fine dell’Eocene medio. In questa depressione si sono depositati numerosi prodotti vulcanici delle prime fasi del vulcanesimo berico-lessineo (Barbieri et al. 1991). Analisi biostratigrafiche e paleontologiche di quest’area sono state condotte da Barbieri & Zampieri (1992). La sezione tre livelli calcarenitici ntercalati da prodotti vulcanoclastici. Il livello più basso è stato attribuito all’Eocene inferiore e gli altri due livelli all’Eocene medio.
L’esemplare studiato proviene dalle arenarie vulcanodetritiche grigiastre ricche di fossili marini (foraminiferi, nummuliti, alghe calcaree, molluschi, echinidi e crostacei decapodi) che si intercalano tra i due livelli calcarei dell’Eocene medio. La fauna presente è correlabile con gli altri giacimenti dell’“Orizzonte di San Giovanni Ilarione” della Valle dell’Alpone (Ciupio, Crocegrande, Case Pozzani, Buso del Prete), Valle del Chiampo (cave “Boschetto” e “Albanello” di Nogarole Vicentino) e della Valle dell’Agno (Grola di Cornedo Vicentino).
Da questa cava provengono numerosi decapodi fossili che sono depositati nelle collezioni del Museo di Storia Naturale di Venezia e del Museo Civico “G. Zannato” di Montecchio Maggiore. La carcinofauna finora descritta comprende 75 specie tra anomuri e brachiuri, alcuni dei quali coevi di importanti giacimenti eocenici europei (Ungheria, Spagna, Inghilterra) e altri endemici del territorio veneto (Bagnoli et al. 1997).
Parte sistematica
L’esemplare è depositato presso il Museo Civico “G. Zannato” di Montecchio Maggiore (Vicenza) (acronimo = MCZ). Per l’inquadramento sistematico si sono seguite le impostazioni proposte da Schweitzer et al. (2010).
Ordine Decapoda Latreille, 1802
Infraordine Brachyura Latreille, 1802
Sezione Eubrachyura de Saint Laurent, 1980
Superfamiglia Parthenopoidea MacLeay, 1838
Famiglia Parthenopiidae MacLeay, 1838
Genere Eogarthambrus De Angeli, Garassino & Alberti, 2010
Specie tipo: Eogarthambrus guinotae De Angeli, Garassino & Alberti, 2010, da
originale designazione.
Eogarthambrus guinotae De Angeli, Garassino & Alberti, 2010
Fig. 2 (1-4)
Eogarthambrus guinotae De Angeli, Garassino & Alberti, 2010: 111, ff. 1-3.
Eogarthambrus guinotae – Beschin et al., 2017: 6.
Eogarthambrus cf. E. guinotae – Beschin et al., 2016: 51, t. 8, f. 7.
Materiale
Un carapace (MCZ.5758) incompleto nella parte destra, dell’Eocene medio di cava “Main” di Arzignano (Vicenza). Dimensioni approssimative – larghezza del carapace: 54,0 mm; larghezza orbito-frontale: 18,0 mm; lunghezza del carapace: 29,0 mm.
Diagnosi originale tratta da De Angeli et al. (2010)
Carapace più largo che lungo, fortemente convesso nella parte anteriore; fronte sinuosa con due lobi mediani; orbite piccole, arrotondate, orientate obliquamente; margine sopraorbitale ben marcato, in rilievo; margini anterolaterali con cinque larghi denti piatti, ciascuno con tre spine; dente anterolaterale acuto; margini posterolaterali fortemente convergenti, con due tubercoli, regioni dorsali ben marcate con distinti lobi epibranchiali, superficie dorsale finemente granulata.
Osservazioni
Eogarthambrus guinotae è stato istituito sulle caratteristiche di due carapaci dell’Eocene inferiore (Ypresiano) di cava “Rossi” di Monte di Malo (MCZ.2992-I.G.336819, olotipo) e dell’Eocene superiore (Priaboniano) di Orgiano (MCZ.2993, paratipo) (De Angeli et al., 2010). Entrambi gli esemplari sono stati rinvenuti in rocce calcarenitiche associati a coralli, alghe coralline e resti di decapodi. Un altro carapace conservato a livello di modello interno proveniente dalle marne vulcanoarenitiche del Luteziano inferiore di cava Lovara di Chiampo (Vicenza) è stato attribuito con incertezza a questa specie (Beschin et al., 2016).
Il nuovo campione esaminato possiede una ottima conservazione della superficie dorsale per cui è stato possibile meglio esaminare la struttura e l’ornamentazione delle regioni dorsali, non sempre bene preservata nelle rocce calcarenitiche.
L’esemplare è mancante dell’ultimo dente anterolaterale, con ogni probabilità perduto durante la fossilizzazione dato che ha subito anche una parziale rottura della parte destra del carapace.
Eogarthambrus guinotae è un parthenopide affine all’attuale Garthambrus Ng, 1996, genere rappresentato da undici specie del Pacifico e Indo-occidentale che hanno il carapace molto ampio, con l’angolo laterale acuto e margini anterolaterali con denti piatti muniti di spine. Garthambrus è, tuttavia, bene distinto per la fronte più ristretta ed estesa oltre le orbite e con una marcata protuberanza mediana (Mclay & Tan, 2009; Ng & Tan, 1999).
Eogarthambrus mostra affinità anche con Mesolambrus Müller & Collins, 1991 dell’Eocene superiore dell’Ungheria, anch’esso con carapace molto ampio e munito di denti anterolaterali piatti e spinosi. La specie ungherese è, tuttavia, caratterizzata dalla fronte ampia e provvista di quattro denti (Müller & Collins, 1991).
Eogarthambrus guinotae è un brachiuro che abitava gli ambienti eocenici organogenici di bioherma, la sua distribuzione stratigrafica va dall’Ypresiano di Cava Rossi di Monte di Malo, Luteziano di cava “Main” di Arzignano e probabilmente cava “Lovara” di Chiampo e al Priaboniano di Orgiano.
Ringraziamenti
Ringraziamo la dott.ssa Viviana Frisone, Curatrice del Museo Civico “G. Zannato” di Montecchio Maggiore (Vicenza) per avere messo a disposizione per lo studio il materiale conservato presso il Museo, Cantelli Fabrizio per la ottima preparazione dell’esemplare, il dott. Alessandro Garassino, Research Adjunct, Department of Earth and Biological Sciences, Loma Linda University, Loma Linda, U.S.A e il dott. Roberto Zorzin, Curatore del Museo Civico di Storia Naturale di Verona, per la lettura critica del manoscritto e gli utili suggerimenti.
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