Le torbiere della foresta del Cansiglio (Veneto-NE-Italia)

Attività SVSNBotanica e MicologiaLe torbiere della foresta del Cansiglio (Veneto-NE-Italia)

Riassunto

Con questo lavoro vengono presentati i risultati dello studio delle torbiere della Foresta del Cansiglio. Sono state prese in considerazione le due torbiere di transizione attive (il “Lamaraz” e la torbiera del Centro di Ecologia) e le 2 torbiere inattive (quella di Palughetto e quella di Pian delle Code). Sono state studiate le comunità vegetali, la flora vascolare, quella briofitica, quella micologica e viene proposta una cartografia da foto aeree. Viene inoltre fatto un confronto tra la caratteristicità di alcune associazioni vegetali studiate e quella delle stesse comunità presenti nelle Dolomiti, in Germania e in Slovacchia.

Abstract

The bogs in the Cansiglio forest (Veneto-NE-Italy)

This science project presents the results of the study of the bogs in the Cansiglio Forest. Two active transient bogs (the “Lamaraz” and the bog of the Ecology Center) and the 2 inactive bogs (the one of Palughetto and the one of Pian delle Code) have been considered. Plant communities, vascular flora, bryophytic flora, mycological flora were studied and aerial photo cartography was proposed. In addition, the characterization of some of the plant communities was studied with respect to the same cenosis identified in regions where they have been described in their typical form, in order to compare them.

Introduzione

La Foresta del Cansiglio presenta una notevole ricchezza di specie della flora e di comunità vegetali tipiche degli ambienti umidi: in questo studio vengono prese in considerazione le torbiere attive e le torbiere inattive (habitat rari e in via di scomparsa) che sfumano gradualmente nelle praterie circostanti. Tale ricchezza di fitocenosi è da correlare alla geologia, alla morfologia, ai suoli e al clima della zona (Garlato & Borsato, 2016; Borsato, 2016). In questo terri-torio (SIC-ZPS) l’azione antropica è stata ed è molto forte; appare di primaria importanza, per il mantenimento dell’attuale biodiversità, attuare un’attenta gestione dei siti e degli habitat. Ad alcune torbiere sono stati dedicati degli studi in passato (Associazione Amici del Giardino Botanico Alpino “G. Lorenzoni, 2001; Lorenzoni, 1978; Marchiori et al., 1978; Marchiori & Razzara, 1979; Martinelli, 1976; Pavan, 1997; Razzara et al., 1978; Tomasella, 2009; Veneto

Agricoltura 2003; Veneto Agricoltura 2010), ma le conoscenze risultavano incomplete e non aggiornate. Questo lavoro propone l’inquadramento generale della flora (vascolare, briofitica e micologica) e della vegetazione delle 2 torbie-re attive di Pian Cansiglio (Lamaraz-AF6 e Torbiera del Centro di Ecologia-AF12) e della Torbiera inattiva di Palughetto (LF14). Per la Torbiera inattiva di Pian delle Code è stato fatto solo lo studio della flora come per le precedenti, ma non della vegetazione in quanto il grado di disturbo antropico è molto ele-vato. Per la valutazione degli habitat, è stata messa in evidenza la caratteristicità di alcune delle cenosi studiate rispetto alle stesse cenosi individuate in regioni ove esse sono state descritte nella loro forma tipica, allo scopo di valutarne la rappresentatività rispetto ad esse; in altre parole si è indagato come lo stato “relittuale marginale” delle comunità studiate in Cansiglio può averne compro-messo la tipicità.

Materiali e metodi

L’indagine floristico-vegetazionale è stata condotta nel corso di 3 stagioni ve-getative (2013-2015), e ogni rilievo è frutto di molte uscite in campo per poter registrare l’antesi di tutte le specie. La vegetazione è stata studiata utilizzando il metodo fitosociologico di Braun-Blanquet; per i coefficienti di ricoprimento è stata usata la scala proposta da Pignatti (1952-1953). Per la nomenclatura delle vascolari si è seguito Poldini et al. (2001); per quella delle briofite si è fatto rife-rimento ad Aleffi et al. (2008) e per quella dei macromiceti a vari autori italiani e stranieri. Per ulteriori informazioni riguardo alla componente briofitica e mi-cologica si veda: Borsato & Scortegagna, 2016; Bizio & Borsato, 2016. Per la revisione sintassonomica è stata consultata la principale letteratura nazionale e internazionale del settore, tra cui principalmente: Balátová- Tuláčková, 1994;

Gerdol, 1994; Gerdol & Tomaselli, 1997; Lausi & Gerdol, 1980; Martinčič & Seliškar, 2004; Mucina, 1993; Mucina, Grabherr, Wallnöfer, 1993; Ober-dorfer, 1992; Oberdorfer, 1994; Pignatti & Pignatti, 2014; Schubert et al., 2010. A questo proposito è da segnalare che il testo che si è rivelato più utile e maneggevole è stato quello di Schubert et al. In tutto il lavoro si è seguita l’impostazione delle schede contenute in “Plant communities of Italy: the Vege-tation Prodrome” (2014).

Per quanto riguarda le elaborazioni statistiche eseguite, i coefficienti di ricopri-mento in scala Pignatti sono stati convertiti in scala Van der Maarel per effet-tuare ordinamenti e classificazioni. La classificazione dei rilievi è stata effettuata con il programma di analisi multivariata Syntax 2000 (Podani, 2001) applican-do gli algoritmi dei legami medio e completo (Anderberg, 1973) sulla matrice di somiglianza calcolata con l’indice Similarity ratio (Wishart, 1969). L’ordi-namento dei rilievi è stato eseguito con l’analisi delle componenti principali (PCA) considerando la matrice di covarianza tra le specie.

Per avere una visione completa e facilitata di ogni singolo sito, per ogni torbiera è stata preparata una scheda (da utilizzare concretamente anche in campo) con: nome e codice (lo stesso che c’è nell’ allegato “Lame e altre zone umide” del Piano Ambientale della ZPS “Foresta del Cansiglio”, 2003), altitudine, coordi-nate, n° dei rilievi fitosociologici effettuati, fitocenosi presenti, n° delle specie vascolari, delle Briofite e dei funghi rilevati, check-list floristiche (piante vasco-lari, briofite, macromiceti) e foto con la collocazione della vegetazione presente. Sono state aggiunte delle annotazioni: esse sono dei dati di varia natura che sono stati raccolti durante i rilievi floristici e fitosociologici. Le foto aeree uti-lizzate si sono avute per gentile concessione dell’Ufficio Infrastruttura dei Dati Territoriali della Regione Veneto (si possono anche scaricare dal seguente sito: http://idt.regione.veneto.it/app/metacatalog/).

Per la localizzazione dei siti si veda Borsato & Scortegagna (2016 – p. 68). Per quanto riguarda la caratteristicità delle cenosi rilevate in Cansiglio (Cari-cetum lasiocarpae, Caricetum nigrae, Sphagnetum magellanici, Sphagno tenelli-Rhyncosporetum albae) queste sono state confrontate con quelle descritte nellaloro forma tipica nelle Dolomiti, in Germania e in Slovacchia.

Sono state utilizzate le tabelle sintetiche di queste 4 associazioni:

  • quelle del Cansiglio sono state calcolate su rilievi inediti fatti nel corso del presente studio,
  • quelle relative alle Dolomiti sono state calcolate sulle tabelle analitiche di Gerdol & Tomaselli (1997),
  • quelle della Germania sono presenti in Oberdorfer (1992),
  • quelle della Slovacchia sono presenti in Valanchovič (2001).

Per ogni specie sono stati dati il tipo corologico e gli indici di Landolt (Lan-dolt, 2010) dell’umidità (H), dei nutrienti (N), della temperatura (T) e della continentalità (K). I tipi corologici utilizzati (e opportunamente raggruppati) sono stati quelli presenti nella banca dati personale e inedita del Prof. Em. L. Poldini. Successivamente sono stati calcolati i valori medi ponderati degli indici di Landolt per le 4 associazioni per ciascuna regione. Anche lo spettro corologico è stato fatto sui valori medi delle frequenze nelle 4 associazioni per ciascuna regione.

Risultati

Quadro sintassonomico della vegetazione delle torbiere AF6=torbiera del “La-maraz”, AF12= torbiera del Centro di Ecologia e LF14=torbiera inattiva di Palughetto.

16 Cl.: PHRAGMITO-MAGNOCARICETEA Klika in Klika & Nova’k 1941
16.3 Ord.: MAGNOCARICETALIA ELATAE Pignatti 1953
16.3.1 All.: Magnocaricion elatae Koch 1926
Caricetum elatae W. Koch 1926
Cfr. Equiseto limosi-Caricetum rostratae Zumpfe 1929 (= Galium palu-stris-Caricetum rostratae non Passarge)

17 Cl.: OXYCOCCO PALUSTRIS-SPHAGNETEA MAGELLANICI Br.-Bl. & Tüxen ex Westhoff, Dijk & Paschier 1946
17.1 Ord.: SPHAGNETALIA MAGELLANICI Kästner & Flössner 1933 nom. mut. propos.
17.1.1 All.: Sphagnion magellanici Kästner & Flössner 1933 nom.mut. pro-pos. Sphagnetum magellanicicfr. (Malc. 1929) Kästn. et Flößn. 1953 Syn.: Sphagnetum medii Kästner et Floßner 1933

18 Cl.: SCHEUCHZERIO PALUSTRIS-CARICETEA NIGRAE nom. mut. pro-pos. ex Steiner 1992
18.1 Ord.: SCHEUCHZERIETALIA PALUSTRIS Nordhagen 1936
18.1.1 All.: Caricion lasiocarpae Vanden Berghen in Lebrun, Noirfalise, Hei-nemann & Vanden Berghen 1949
Caricetum lasiocarpae Osv. 1923 em. Dierß. 1982
18.1.2 All.: Rhynchosporion albae Koch 1926
Sphagno tenelli-Rhyncosporetum albae Osv.1923 em. Dierß 1982 Carici rostratae-Drepanocladetum fluitantis Hadačet Váňa 1967
18.2 Ord.: CARICETALIA NIGRAE Koch 1926 nom. mut. propos.
18.2.1 All.: Caricion nigrae Koch 1926 em. Klika 1934 nom. mut. propos.
Caricetum nigrae J. Braun 1915
18.3 Ord.: CARICETALIA DAVALLIANAE Br. Bl. 1949
18.3.1 All.: Caricion davallianae Klika 1934
Caricetum rostratae Osvald 1923 em. Dierssen 1982
56 Cl.: MOLINIO-ARRHENATHERETEA Tüxen 1937
56.1 Ord.: MOLINIETALIA CAERULEAE Koch 1926
56.1.1 All.: Calthion palustris Tüxen 1937 em. Balátová-Tulácková 1978
Suball.: Filipendulenion (Lohmeyer in Oberdorfer et al.) Bal. Tul. 1978 Filipendulo ulmariae-Menthetum longifoliae Zlinská 198956.1.2 All.: Molinion caeruleae Koch 1926
Popolamento a Molinia caerulea e Juncus effusus

65 Cl.: ALNETEA GLUTINOSAE Br. Bl. & Tüxen ex Westhoff, Dijk
65.1 Ord. SALICETALIA AURITAE Doing ex Westhoff in
65.1.1 All. Salicion cinereae Müller & Görs 1958
Popolamento ad Alnus incana

75 Cl.: VACCINIO MYRTILLI-PICEETEA ABIETIS Br.-Bl. in Br.-Bl., Sissingh & Vlieger 1939
75.1 Ord.: PICEETALIA EXCELSAE Pawlowski in Pawlowski, Sokołowski & Wallisch 1928
75.1.1 All.: Piceion excelsae Pawlowski in Pawlowski, Sokołowski & Wal-lisch 1928
Torbiera boscata ad abete rosso

Torbiera del “Lamaraz”, AF6

Torbiera Lamaraz
Fig. 1. Rappresentazione cartografica della vegetazione del Lamaraz:
1. Sphagnetum magellanici (Malc.1929) Kästn. et Flößn. 1953;
2. Caricetum rostratae Osvald 1923 em. Dierssen 1982;
3. Sphagno tenelli-Rhyncosporetum albae Osv.1923 em. Dierß 1982;
4. Cfr. Equiseto limosi-Caricetum rostratae Zumpfe 1929;
5. Caricetum lasiocarpae Osv. 1923 em. Dierß. 1982;
6. Caricetum nigrae J. Braun 1915;
7. Cenosi a Deschampsia cespitosa sul bordo della lama
(Regione del Veneto – L.R. n. 28/76 Formazione della Carta Tecnica Regionale; rielab. V. Borsato).

Nome e codice: Lamaraz, AF6
Altitudine: 1000 m s.l.m.
Coordinate: N 46°04.164’; E 012°24.415’
Numero rilievi: 11
Fitocenosi presenti:
Caricetum lasiocarpae Osv. 1923 em. Dierß. 1982 (habitat Natura 2000: 7140)
Caricetum nigrae J. Braun 1915 (habitat Natura 2000: 7140)
Caricetum rostratae Osvald 1923 em. Dierssen 1982 (habitat Natura 2000: 7140)
Cenosi a Deschampsia cespitosa sul bordo della lama
Cfr. Equiseto limosi-Caricetum rostratae Zumpfe 1929 (= Galium palustris-Cari-cetum rostratae non Passarge)
Sphagnetum magellanici (Malc. 1929) Kästn. et Flößn. 1953 (habitat Natura2000: 7110*, 7140)
Sphagno tenelli-Rhyncosporetum albae Osv.1923 em. Dierß 1982 (habitat Natu-ra 2000: 7140)
Numero di specie di piante vascolari rilevate: 32
Numero di specie di briofite rilevate: 10
Numero di specie fungine rilevate: 13

Annotazioni

Il Lamaraz risulta essere una torbiera di transizione. Dal punto di vista geo-morfologico, è una dolina impermeabilizzata profonda circa 17 m, riempita di acqua piovana e ricoperta in superficie da un deposito torboso flottante ricco in sfagni e muschi. Questa copertura non è continua in quanto presenta, nella parte centrale, un foro di circa un metro di diametro, in cui è visibile l’acqua. Un’altra zona in cui l’acqua è sempre presente è quella che ospita l’Equiseto limosi-Caricetum rostratae. I cuscinetti di sfagni (la loro altezza è di circa 20cm) sono presenti nello Sphagnetum magellanici e nello Sphagno tenelli-Rhyn-cosporetum albae: essi sono distanziati gli uni dagli altri e tra di loro raramenteci sono veri e propri avvallamenti, più spesso invece sono attorniati da superfici pianeggianti anche piuttosto ampie.

Nel libro “Le piante delle zone umide del Cansiglio” (Associazione Amici del Giardino Botanico Alpino del Cansiglio “Giangio Lorenzoni”, 2001) questo sito viene chiamato Lama 3 del Pian Cansiglio- “Lamaraz”; rispetto a quanto qui descritto vengono confermate 16 specie (Carex canescens, Carex lasiocar-pa, Carex ovalis, Carex rostrata, Carex echinata, Cirsium palustre, Deschampsia cespitosa, Drosera rotundifolia, Epilobium palustre, Eriophorum vaginatum, Ga-lium palustre, Juncus conglomeratus, Menyanthes trifoliata, Rhynchospora alba, Veronica chamaedrys e Viola palustris). Non vengono confermate 15 specie(Agrostis stolonifera, Alopecurus aequalis, Callitriche palustris, Carex pallescens, Eleocharis palustris, Eriophorum angustifolium, Glyceria plicata, Juncus articula-tus, Juncus bufonius, Juncus compressus, Juncus effusus, Luzula multiflora, Persi-caria minor, Rorippa islandica, Veronica serpyllifolia).

Solo in questa torbiera sono state trovate Carex lasiocarpa, Menyanthes trifoliata e Rhyncospora alba. Qui si riproducono Lacerta vivipara e Pelophylax synklep-ton esculentus. Questa torbiera è recintata e generalmente non viene frequen-tata dai cervi.

Specie rilevate e attualmente presenti

Piante vascolari:
Agrostis capillaris L. subsp. capillaris, Alchemilla vulgaris Ser. Pubescentes Bu-ser, Calluna vulgaris (L.) Hull, Carex canescens L., Carex echinata Murr., Carex lasiocarpa Ehrh., Carex nigra (L.) Reichard, Carex ovalis Good., Carex rostrata Stokes, Cirsium palustre (L.) Scop., Cruciata glabra (L.) Ehrend., Deschampsia cespitosa (L.) P. Beauv. subsp. cespitosa, Drosera rotundifolia L., Epilobium pa-lustre L., Eriophorum vaginatum L., Galium palustre L. s.l., Juncus conglome-ratus L., Menyanthes trifoliata L., Molinia caerulea (L.) Moench s.l., Persicaria hydropiper (L.) Spach, Phleum pratense L., Potentilla erecta (L.) Raeusch., Ra-nunculus repens L., Rhyncospora alba (L.) Vahl, Salix cinerea L. subsp. cinerea, Solidago gigantea Aiton, Sorbus aucuparia L. s.l. plantule, Stellaria graminea L., Succisa pratensis Moench, Vaccinium vitis-idaea L. subsp. vitis-idaea, Veronica chamaedrys L. subsp. chamaedrys, Viola palustris L. subsp. palustris.

Briofite:
Atrichum undulatum (Hedw.) P. Beauv., Climacium dendroides (Hedw.) We-ber & D.M., Polytrichum strictum Menzies ex Brid., Rhytidiadelphus squarrosus (Hedw.) W., Sphagnum angustifolium (C.E.O. Jensen ex Russow) C.E.O. Jensen, Sphagnum capillifolium (Ehrh.) Hedw., Sphagnum magellanicum Brid., Sphagnum palustre L., Sphagnum papillosum Lindb., Sphagnum subsecundum

Nees

Funghi:
Arrhenia onisca, Entoloma cetratum, Entoloma sp., Galerina hybrida, Galerina paludosa, Hygrocybe turunda, Hypoloma elongatum, Lachnum tenuissimum, Mollisia juncina, Mycena fragillima, Puccinia cf. graminis, Stropharia horneman-nii, Trichoglossum hirsutum.

Torbiera vicina al Centro di Ecologia, AF12

Torbiera centro ecologico
Fig. 2. Rappresentazione cartografica della vegetazione della torbiera AF12.
1. Sphagnetum magellanici (Malc. 1929) Kästn. et Flößn. 1953 (sopra i cuscinetti di sfagni);
2. Caricetum rostratae Osvald 1923 em. Dierssen 1982 (negli avvallamenti tra i cuscinetti);
3. Carici rostratae-Drepanocladetum fluitantis Hadač et Váňa 1967;
3. Popolamento a Molinia caerulea e Juncus effusus
(Regione del Veneto – L.R. n. 28/76 Formazione della Carta Tecnica Regionale; rielab. V. Borsato).

Nome e codice: Torbiera vicina al Centro di Ecologia, AF12
Altitudine: 1006 m s.l.m.
Coordinate: N 46°04.315’; E 012°24.48’
Numero rilievi: 8
Fitocenosi presenti:
Caricetum rostratae Osvald 1923 em. Dierssen 1982 (habitat Natura 2000: 7140) Carici rostratae-Drepanocladetum fluitantis Hadačet Váňa 1967 (habitat Natura2000: 7140) Popolamento a Molinia caerulea e Juncus effusus (habitat Natura 2000: 6410) Sphagnetum magellanici (Malc. 1929) Kästn. et Flößn. 1953 (habitat Natura2000: 7110*, 7140)

Popolamento a Molinia caerulea e Juncus effusus (habitat Natura 2000: 6410) Sphagnetum magellanici (Malc. 1929) Kästn. et Flößn. 1953 (habitat Natura2000: 7110*, 7140)
Numero di specie vascolari rilevate: 46
Numero di specie di Epatiche e Briofite rilevate: 15
Numero di specie fungine rilevate: 13
Annotazioni: nella parte centrale di questa torbiera, quella caratterizzata dallo Sphagnetum magellanici e dal Caricetum rostratae, sono presenti cuscinetti disfagni e muschi tra i quali ci sono degli avvallamenti. Lo Sphagnetum magella-nici occupa i “bulten” (= cuscinetti), mentre il Caricetum rostratae si trova negliavvallamenti. Nella tabella sottostante sono presenti le briofite dei cuscinetti e degli avvallamenti. Solo Aulacomnium palustre è presente in entrambi; Polytri-chum strictum, Sphagnum capillifolium, Sphagnum centrale e Sphagnum magel-lanicum si trovano per lo più sui bulten, Sphagnum angustifolium caratterizzagli avvallamenti.

Tab. 1. Le briofite dei cuscinetti e degli avvallamenti all’interno della torbiera AF12.


Sphagnetum magellanici Caricetum rostratae
Aulacomnium palustre p p
Polytrichum strictum p a
Sphagnum angustifolium a p
Sphagnum capillifolium p a
Sphagnum centrale p a
Sphagnum magellanicum p a

Legenda: p=presente, a=assente.

Nel libro “Le piante delle zone umide del Cansiglio” (Associazione Amici del Giardino Botanico Alpino del Cansiglio “Giangio Lorenzoni”, 2001) que-sto sito viene chiamato Torbiera Centro di Ecologia del Cansiglio; rispetto a quanto qui descritto vengono confermate 17 specie (Carex fusca, Carex ovalis, Carex pallescens, Carex panicea, Carex rostrata, Carex echinata, Cirsium palustre, Deschampsia cespitosa, Drosera rotundifolia, Epilobium palustre, Eriophorum an-gustifolium, Eriophorum vaginatum, Galium palustre, Luzula multiflora, Silene flos-cuculi, Vaccinium vitis-idaea, Viola palustris). Non vengono confermate 11specie (Agrostis stolonifera, Alopecurus aequalis, Callitriche palustris, Eleocharis palustris, Glyceria plicata, Juncus articulatus, Juncus bufonius, Juncus conglome-ratus, Persicaria minor, Rhynanthus minor, Sparganium emersum).

Questa torbiera è per lo più recintata e alcune parti di essa si trovano fuori dallo steccato. É intensamente frequentata dai cervi; i maschi utilizzano l’“occhio” (il Carici rostratae-Drepanocladetum fluitantis) come “brago” durante il periododel bramito. Qui si riproduce Lacerta vivipara.

Specie rilevate e attualmente presenti

Piante vascolari:
Agrostis capillaris L. subsp. capillaris, Anthoxanthum odoratum L. subsp. odo-ratum, Calluna vulgaris (L.) Hull, Campanula rotundifolia L., Campanula scheu-chzeri Vill., Carex canescens L., Carex echinata Murr., Carex nigra (L.) Reichard, Carex ovalis Good., Carex pallescens L., Carex panicea L., Carex rostrata Stokes, Cerastium holosteoides Fr., Cirsium palustre (L.) Scop., Cruciata glabra (L.)Ehrend., Dactylis glomerata L. s.l., Deschampsia cespitosa (L.) P. Beauv. subsp. cespitosa, Drosera rotundifolia L., Epilobium palustre L., Eriophorum angustifo-lium Honck., Eriophorum vaginatum L., Festuca rubra L. subsp. rubra, Galeop-sis speciosa Mill., Galium album Miller, Galium palustre L. s.l., Genista tinctoria L., Gentiana acaulis L., Helictotrichon pratense (L.) Besser subsp. pratense, Hy-pericum maculatum Crantz subsp. maculatum, Juncus effusus L. subsp. effusus, Luzula campestris (L.) DC., Luzula multiflora (Ehrh.) Lej. subsp. multiflora, Molinia caerulea (L.) Moench s.l., Poa pratensis L., Poa trivialis L. s.l., Potentilla erecta (L.) Raeusch., Ranunculus acris L. s.l., Rumex acetosa L. subsp. acetosa, Silene flos-cuculi (L.) Clairv. subsp. flos-cuculi, Stellaria graminea L., Succisa pratensis Moench, Trifolium repens L. subsp. repens, Vaccinium vitis-idaea L.subsp. vitis-idaea, Veronica officinalis L., Viola palustris L. subsp. palustris.

Briofite:
Aulacomnium palustre (Hedw.) Schwagr., Calliergonella cuspidata (Hedw.) Lo-eske, Climacium dendroides (Hedw.) Weber & D.M., Plagiomnium affine (Blan-dow ex Funk) T.J. Kop., Pleurozium schreberi (Will. ex Brid.) Mitt., Polytri-chum commune Hedw., Polytrichum strictum Menzies ex Brid., Rhytidiadelphus squarrosus (Hedw.) W., Sphagnum centrale C.E.O. Jensen, Sphagnum angustifo-lium (C.E.O. Jensen ex Russow) C.E.O. Jensen, Sphagnum capillifolium (Ehrh.)Hedw., Sphagnum magellanicum Brid., Sphagnum rubellum Wilson, Thuidium recognitum (Hedw.) Lindb., Warnstorfia fluitans (Hedw.) Loeske.

Funghi:
Arrhenia gerardiana, Arrhenia onisca, Galerina cerina, Galerina hybrida, Gale-rina hypnorum, Galerina paludosa, Hygocybe cf. miniata, Hypoloma elongatum, Mycena arcangeliana, Panaeolus papilionaceus, Puccinia cf. graminis, Stropharia albonitens, Trichoglossum hirsutum.

Licheni:
Cladonia pyxidata (L.) Hoffm.

Torbiera inattiva di Palughetto, LF14

Torbiera Palughetto
Fig. 3. Rappresentazione cartografica della vegetazione dell’ex torbiera di Palughetto.
1. Torbiera boscata ad abete rosso;
2. Caricetum elatae W.Koch 1926;
3. Popolamento ad Alnus incana;
4. Filipendulo ulmariae-Menthetum longifoliae Zlinská 1989
(Regione del Veneto – L.R. n. 28/76 Formazione della Carta Tecnica Regionale; rielab. V. Borsato).

Nome e codice: torbiera inattiva di Palughetto, LF14
Altitudine: 1027 m s.l.m.
Coordinate: N 46°06.084’; E 012°24.025’
Numero rilievi: 12
Fitocenosi presenti:
Caricetum elatae W. Koch 1926
Filipendulo ulmariae-Menthetum longifoliae Zlinská 1989 (habitat Natura 2000:6430)
Popolamento ad Alnus incana (habitat Natura 2000: 91D0*)
Torbiera boscata ad abete rosso (habitat Natura 2000: 91D0*, sottotipo 44.A4)
Numero di specie vascolari rilevate: 128
Numero di specie di briofite rilevate: 25
Numero di specie fungine rilevate: 98

Annotazioni: questo sito umido in origine era un laghetto glaciale contenuto entro una serie di morene frontali del ghiacciaio del Piave (glaciazione Wur-miana). Per quanto riguarda gli studi di paleoecologia e archeologia preistorica qui compiuti si vedano: Peresani & Ravazzi (2009) e Peresani et al. (2011). La struttura del sito è un mosaico di comunità vegetali caratterizzate da una gran-de biodiversità contenuta in una superfice poco estesa (i rilievi hanno coperto un’area di circa 4800 m2). Sulla superfice di alcune pozze d’acqua è spesso pre-sente una iridescenza scura dovuta alla presenza di solfuri e idrocarburi; questo fenomeno si può osservare anche nelle torbiere di Danta (Da Giau et al., 2007). Nel libro “Le piante delle zone umide del Cansiglio” ((Associazione Amici del Giardino Botanico Alpino del Cansiglio “Giangio Lorenzoni”, 2001) questo sito viene chiamato Palughetto; rispetto a quanto qui descritto vengono con-fermate 30 specie, 6 invece non vengono confermate (Juncus bufonius, Juncus compressus, Juncus conglomeratus, Juncus tenuis, Mentha arvensis, Persicaria du-bia). Il sito è parzialmente recintato ed è abitualmente visitato dai cervi. Qui siriproduce la Rana temporaria L.

Specie rilevate e attualmente presenti

Piante vascolari:
Abies alba Mill., Ajuga reptans L., Alnus incana (L.) Moench subsp. incana, Anemone nemorosa L., Angelica sylvestris L. s.l., Anthoxanthum odoratum L.subsp. odoratum, Athyrium filix-femina (L.) Roth, Barbarea vulgaris R. Br. s.l., Calluna vulgaris (L.) Hull, Caltha palustris L. s.l., Cardamine amara L. subsp. amara, Cardamine bulbifera (L.) Crantz, Cardamine flexuosa With., Cardamine trifolia L., Carex acutiformis Ehrh., Carex canescens L., Carex davalliana Sm., Carex echinata Murr., Carex elata All. subsp. elata, Carex flava L., Carex hirta L., Carex muricata L., Carex nigra (L.) Reichard, Carex pallescens L., Carex re-mota L., Carex rostrata Stokes, Carex sylvatica Huds. subsp. sylvatica, Cerastium holosteoides Fr., Chrysosplenium alternifolium L., Circaea alpina L., Circaea x intermedia Ehrh., Cirsium arvense (L.) Scop., Cirsium oleraceum (L.) Scop., Cir-sium palustre (L.) Scop., Colchicum autumnale L., Crepis paludosa (L.) Moench, Crocus vernus (L.) Hill subsp. albiflorus (Kit.) A. & G., Cruciata glabra (L.)Ehrend., Cruciata laevipes Opiz, Dactylis glomerata L. s.l., Dactylorhiza fuchsii (Druce) Soó subsp. fuchsii, Daphne mezereum L., Deschampsia cespitosa (L.) P. Beauv. subsp. cespitosa, Dryopteris carthusiana (Vill.) H.P. Fuchs, Eleocharis palustris (L.) R. & S. subsp. palustris, Elytrigia repens (L.) Desv. ex Nevski, Equisetum arvense L., Equisetum palustre L., Erigeron annuus (L.) Pers. s.l., Eupatorium cannabinum L. subsp. cannabinum, Fagus sylvatica L. subsp. sylva-tica plantule, Filipendula ulmaria (L.) Maxim. s.l., Fragaria vesca L., Gagea lutea (L.) Ker Gawl. s.l., Galeopsis segetum Neck., Galeopsis speciosa Mill., Galium mollugo L., Galium palustre L. s.l., Gentiana asclepiadea L., Geranium phaeum L. subsp. phaeum, Geranium robertianum L. subsp. robertianum, Geum rivale L., Glyceria notata Chevall., Hypericum maculatum Crantz subsp. maculatum, Hypericum perforatum L., Impatiens noli-tangere L., Juncus articulatus L., Juncus effusus L. subsp. effusus, Juncus inflexus L., Knautia drymeia Heuf. s.l., Lathyrus pratensis L., Leucanthemum vulgare aggr., Lonicera nigra L., Luzula campestris (L.) DC., Luzula multiflora (Ehrh.) Lej. subsp. multiflora, Luzula nivea (L.) D. C., Luzula pilosa (L.) Willd., Lycopodium annotinum L., Lythrum salicaria L., Maianthemum bifolium (L.) F. W. Schmidt, Mentha longifolia (L.) Huds. s.l., Molinia caerulea (L.) Moench s.l., Myosotis scorpioides L. subsp. scorpioides, Myosotis sylvatica Ehrh. ex Hoffm. subsp. sylvatica, Myosoton aquaticum (L.)Moench, Oxalis acetosella L., Paris quadrifolia L., Persicaria minor (Huds.) Opiz, Petasites albus (L.) Gaertn., Phleum pratense L., Picea abies (L.) H. Karst. s.l., Poa pratensis L., Poa trivialis L. s.l., Poa trivialis L. subsp. trivialis, Populus tremula L., Potentilla erecta (L.) Raeusch., Ranunculus acris L. s.l., Ranunculus ficaria L. s.l., Ranunculus lanuginosus L., Ranunculus repens L., Rubus idaeus L.,Rumex acetosa L. subsp. acetosa, Salix alba L. var. alba, Salix appendiculata Vill., Salix caprea L., Salix cinerea L. subsp. cinerea, Scirpus sylvaticus L., Scrophularia nodosa L., Senecio alpinus (L.) Scop., Silene flos-cuculi (L.) Clairv. subsp. flos-cuculi, Solanum dulcamara L., Solidago gigantea Aiton, Sorbus aria (L.) Crantz, Sorbus aucuparia L. s.l. plantule, Stachys sylvatica L., Stellaria graminea L., Stellaria nemorum L., Trollius europaeus L. subsp. europaeus, Urtica dioica L.subsp. dioica, Vaccinium myrtillus L., Vaccinium vitis-idaea L. subsp. vitis-idaea, Valeriana dioica L., Valeriana wallrothii Kreyer, Veratrum lobelianum Bernh., Veronica beccabunga L. subsp. beccabunga, Veronica chamaedrys L. subsp. cha-maedrys, Veronica serpyllifolia L. var. serpyllifolia, Vicia sepium L.

Briofite: Brachytecium rutabulum (Hedw.) Schimp., Calliergonella cuspidata (Hedw.) Loeske, Calypogeia muelleriana (Schieffn.) Mull. Frib., Cirriphyllum crassinervium (Taylor) Loeske & M. Fleisch, Cirriphyllum piliferum (Hedw.) Grout, Climacium dendroides (Hedw.) Weber & D.M., Dicranum scoparium Hedw., Eurhynchium striatum (Hedw.) Schimp., Hylocomium splendens (Hedw.) Schimp., Hypnum cupressiforme Hedw. var. cupressiforme, Hypnum cupressiforme Hedw. var. lacunosum, Oxyrrhinchium speciosum (Brid.) Warnst., Plagiochila asplenioides (L. emend. Taylor) Dum., Plagiomnium cuspidatum (Hedw.) T.J. Kop., Plagiomnium undulatum (Hedw.) T.J. Kop., Pleurozium schreberi (Will. ex Brid.) Mitt., Polytrichastrum formosum (Hedw.) G. L. Smith, Rhizomnium punctatum (Hedw.) T.J. Kop., Rhytidiadelphus squarrosus (Hedw.) W., Rhytidiadelphus subpinnatus (Lindb.) T.J. Kop., Rhytidiadelphus triquetrus (Hedw.) Warnst., Sciuro-hypnum reflexum (Starke) Ignatov & Huttunen, Sciuro-hypnum starkei (Brid.) Ignatov & Huttunen, Sphagnum angustifolium (C.E.O. Jensen ex Russow) C.E.O. Jensen, Sphagnum centrale C.E.O. Jensen, Sphagnum magellanicum Brid.

Funghi:
Armillaria ostoyae, Bjerkandera adusta, Bjerkandera fumosa, Calocybe gambosa, Ceraceomyces serpens, Chlorociboria aeruginascens, Collybia cookei, Coprinop-sis stercorea, Cortinarius anomalus var. azureus, Cortinarius anomalus, Corti-narius camphoratus, Cortinarius flexipes, Cortinarius helvelloides, Cortinarius hercynicus, Cortinarius infractus, Cortinarius sanguineus, Crepidotus luteolus, Crustomyces subabruptus, Daedaleopsis confragosa, Discina ancilis, Entoloma ce-tratum, Entoloma conferendum var. conferendum, Entoloma cuneatum, Exidia glandulosa, Flagelloscypha minutissima, Fomes fomentarius, Fomitopsis pinicola, Galerina atkinsoniana, Galerina vittiformis var. vittiformis f. bispora, Ganoder-ma applanatum, Gymnopus perforans, Hetesphaeria patella, Hydropus subalpi-nus, Hygrophorus olivaceoalbus, Hymenoscyphus calyculus, Hymenoscyphus re-pandus, Hypoxylon fuscum, Inocybe fuscidula, Inocybe geophylla var. geophylla, Inocybe leptophylla, Inocybe proximella, Laccaria amethystina, Lachnum clan-destinum, Lactarius lignyotus, Lactarius lilacinus, Leotia lubrica, Leptosphaeria doliolum, Leucocybe candicans, Lophodermium cf. arundinaceum, Lycoperdon nigrescens, Lycoperdon perlatum, Lycoperdon pyriforme, Marasmius wettsteinii, Megacollybia platyphylla, Mollisia cinerea, Mollisia ventosa, Mycena epipteryg- ia var. epipterygia, Mycena galericulata, Mycena galopus, Mycena leptocephala, Mycena plumipes, Mycena rosella, Mycena silvae-nigrae, Mycena villicaulis, My-cetinis alliaceus, Naucoria escharioides, Naucoria subconspersa, Naucoria sphag-neti, Panellus stipticus, Parasola leiocephala, Peniophora incarnata, Pholiotina nemoralis var. dentatomarginata, Pholiotina teneroides, Phragmotrichum chail-letii, Pilobolus kleinii, Polyporus arcularius, Polyporus brumalis, Psathyrella panaeoloides, Pseudohydnum gelatinosum, Pseudoplectania nigrella, Puccinia cf. graminis, Pyrenopeziza cf. revincta, Rickenella fibula, Rickenella swartzii, Russu-la hydrophila, Russula vinosa, Scutellinia crinita, Steccherinum ochraceum, Stictis cf. radiata, Strobilurus esculentus, Tapesia fusca, Tarzetta catinus, Tolypocladium ophioglossoides, Trametes versicolor, Triphragmium ulmariae, Tubaria furfuracea, Xylaria filiformis, Xylaria hypoxylon.

Torbiera inattiva Pian delle Code, TPC

Nome e codice: torbiera inattiva Pian delle Code, TPC
Altitudine: 1015 m s.l.m.
Coordinate: N 46°02.625′; E 012°24.299’
Numero rilievi: 1 (Questo rilievo è stato fatto nel bosco di abete rosso, diseta-neo, caratterizzata da “bulten” e dalla presenza di sfagni). Numero di specie vascolari rilevate: 18
Numero di specie Epatiche e Briofite rilevate: 14
Numero di specie fungine rilevate in tutta l’area della torbiera: 25 Annotazioni: l’origine e la vegetazione di questa torbiera è stata studiata nel 1978 da Razzara, Marchiori e Martinelli. Secondo questi studiosi la comunità vegetale della torbiera è da ascrivere alla classe Vaccinio-Piceetea e ipotizzano un’origine dovuta a degradazione di una precedente pecceta. Attualmente la parte più bassa della torbiera si trova all’interno dell’Azienda Le Code ed è sta-ta distrutta con la fresatura del terreno per ampliare il pascolo. Il rilievo è stato fatto nella zona con cuscinetti (in cui prevale Vaccinium myrtillus su Vaccinium vitis-idaea) con la presenza di sfagni, che nel 1978 non erano presenti nel sito.In questa torbiera ora è in atto un processo di colonizzazione da Picea i cui aghi soffocano i “bulten”. Le radici degli abeti rossi inoltre assorbono l’acqua, privandone così i cuscinetti. Le specie che caratterizzano questa torbiera (Pleu-rozium schreberi, Polytrichum commune e Vaccinium myrtillus), a causa dell’ec-cessiva ombreggiatura da parte dell’abete rosso, si sono in parte seccate. La parte più alta della torbiera confina con una Pecceta extrazonale da inversione termica su suoli colluviali di basso pendio, disetanea, subigrofilonitrofila, con tantissimi muschi di ordine fagetale.

Specie rilevate e attualmente presenti

Piante vascolari:
Agrostis capillaris L. subsp. capillaris, Anemone nemorosa L., Bistorta officinalis Delarbre, Carex ovalis Good., Corydalis solida (L.) Clairv. subsp. solida, Cystop-teris fragilis (L.) Bernh., Deschampsia cespitosa (L.) P. Beauv. subsp. cespitosa, Dryopteris carthusiana (Vill.) H. P. Fuchs, Festuca pratensis Hudson, Festuca rubra L., Luzula campestris (L.) DC, Maianthemum bifolium (L.) F. W. Schmidt, Phegopteris connectilis (Michx) Watt, Picea abies (L.) H. Karst. s.l., Potentil-la erecta (L.) Raeusch., Vaccinium myrtillus L., Vaccinium vitis-idaea L. subsp. vitis-idaea, Veronica serpyllifolia L. var. serpyllifolia.

Briofite:
Dicranum scoparium Hedw., Plagiochila asplenioides (L. emend. Taylor) Dum., Plagiomnium undulatum (Hedw.) T. J. Kop., Plagiothecium nemorale (Mitt.)A. Jaeger, Pleurozium schreberi (Will. Ex Brid.) Mitt., Polytrichum commune Hedw., Rhizomnium punctatum (Hedw.) T.J.Kop., Rhodobryum roseum (Hedw.) Limpr., Rhytidiadelphus squarrosus (Hedw.) Warnst., Rhytidiadelphus triquetrus (Hedw.) Warnst., Sphagnum girgensohnii Russow, Sphagnum quinquefarium (Lindb. ex Braithw.) Warnst., Sphagnum squarrosum Crome, Sphagnum subnitens Russow & Warnst.

Funghi:
Amanita vaginata, Chlorophyllum olivieri, Clitocybe ditopa, Cortinarius anomalus, Cortinarius sanguineus, Cystoderma amianthinum, Cystoderma carcharias, Entoloma cetratum, Galerina atkinsoniana, Galerina marginata, Galerina pumila, Gymnopus perforans, Hypholoma elongatum, Leptosphaeria cf. acuta, Lycoperdon perlatum, Mycena epipterygia var. epipterygia, Mycena epipterygia var. atroviscosa, Mycena epipterygia var. viscosa, Mycena latifolia, Mycena rosella, Phragmotrichum chailletii, Pilobolus kleinii, Strobilurus esculentus, Tephrocybe inolens, Tubaria furfuracea.

Ricchezza di specie nelle torbiere


N° specie Piante vascolariN° specie BriofiteN° specie Funghi
Torbiera inattiva di Palughetto – LF141282598
Torbiera del Centro di Ecologia – AF12461513
Torbiera inattiva Pian delle Code – TPC181425
Torbiera del Lamaraz – AF6321013

Il numero di specie è nettamente maggiore nella torbiera inattiva di Palughetto (LF14) e minore negli altri 3 siti. Le dimensioni sembrano non avere influenza:

  • la superfice indagata a Palughetto (circa 4800 m2) è minore di quella della tor-biera del Centro Ecologia del Cansiglio (AF12) e di poco più grande di quella del Lamaraz (AF6);
  • l’area del rilievo a Pian delle Code (TPC) è di molto minore (circa 100 m2) di tutti gli altri.

Il contenuto numero di specie presenti nelle 2 torbiere di transizione, AF6 e AF12, è dovuto all’acidità dei siti, che funziona da fattore limitante; qui il dis-turbo antropico è pressochè inesistente perché le torbiere sono recintate. Il ridotto numero di specie presenti nell’ex-torbiera Pian delle Code si potrebbe anche spiegare col fatto che una parte di essa è stata distrutta: i bulten sono stati fresati per rendere la superfice liscia, con l’intento di favorire la crescita di specie appetibili per il bestiame che qui viene a pascolare.

Considerazioni sulla caratteristicità (rappresentatività)

Dal confronto delle 4 comunità vegetali rilevate in Cansiglio (Caricetum lasio-carpae, Caricetum nigrae, Sphagnetum magellanici, Sphagno tenelli-Rhyncospo-retum albae) con le corrispondenti delle Dolomiti, della Germania e della Slo-vacchia, risulta che il numero delle specie presenti nelle 4 associazioni delle 4 regioni diminuisce passando dal centro Europa al Cansiglio.

Tab. 3 Numero di specie presenti nelle quattro associazioni delle 4 regioni.


Cansiglio Dolomiti Germania Slovacchia
Numero di specie 35 81 119 106

La perdita di rappresentatività delle torbiere di transizione del Cansiglio pare dovuta a fattori termotrofici (aumento degli indici di temperatura e dei nutrien-ti), che, procedendo da N verso S, si distanziano dall’optimum di questi tipi di vegetazione:

Tab. 4. Indici ecologici (valori medi ponderati) di umidità (H), nutrienti (N), Temperatura e continentalità (K) nelle 4 associazioni per ciascuna regione

Indici ecologici Torbriera
Cansiglio
Torbriera Dolomiti Torbriera Germania Torbriera Slovacchia
H – umidità 4,065 4,042 4,213 4,167
N – nutrienti 2,048 1,850 1,885 1,939
Temperatura 2,952 2,723 2,880 2.807
K – continentalità 2,919 2,833 2,821 2,834

Dall’analisi degli spettri corologici si evidenzia una netta diminuzione delle specie microterme (Artico-Alpine e Boreali-Nordiche) procedendo dal centro Europa al Cansiglio.

Settri corologici
Fig. 4. Spettri corologici (frequenza) nelle 4 regioni considerate.

Questo è un caso in cui la rappresentatività delle cenosi diminuisce non per cause indotte (antropogene) ma per cause naturali di relittualità. Le comunità vegetali delle torbiere di transizione del Cansiglio, proprio per la loro relittua-lità, sono sottoposte a maggiori pericoli e quindi andrebbero maggiormente tutelate.

Habitat
Per l’attribuzione degli Habitat (e dei codici) sono stati utilizzati il “Manuale italiano di interpretazione degli habitat (Direttiva 92/43/CEE) e “Habitat Na-tura 2000 in Trentino” (Lasen, 2006). Nella tabella seguente viene riportata la lista degli habitat compresi nell’Allegato1 della suddetta Direttiva e presenti nelle torbiere oggetto di studio. Due gli Habitat prioritari: Torbiere alte attive e Torbiere boscate. L’habitat 7110* è dato dallo Sphagnetum magellanici delle torbiere AF6 (Lamaraz) e AF12 (Torbiera del CEC). Invece 91D0* è presente dentro la complessa struttura dell’ex torbiera di Palughetto.

Tab. 5. Habitat Natura 2000 presenti nelle torbiere, con relativi codici Natura 2000, CORINE ed EUNIS e collocazione entro i siti.

Denominazione ufficiale HabitatNatura 2000CORINEEUNISN° associazioni vegetali ascrivibili a questo habitatSiti in cui l’habitat è presente
Praterie con Molinia su terreni calcarei, torbosi o argilloso-limosi (Molinion caeruleae)641037.31E3.51AF12
Bordure planiziali, montane e alpine, di megaforbie idrofile643037.7E5.41LF14



C1.4 D1.1
AF6 AF12
Torbiere alte attive7110*51.1G5.61
Torbiere di transizione e instabili714054.5D2.35AF6 AF12
Torbiere boscate91D0*44.A4/1LF14

Conclusioni

Si può pertanto concludere che il presente studio ha messo in luce il valore delle torbiere della Foresta del Cansiglio derivante dalla ricchezza della loro biodiversità e dalla “fragilità” dovuta al loro carattere relittuale; esso può essere utilizzato ai fini della loro protezione. Sempre più, nella caratterizzazione degli habitat delle aree di interesse comunitario (SIC e ZPS) ci si pone il problema dello stato degli habitat stessi, che dovrebbero essere valutati nel corso del tem-po a partire da cartografie attendibili. I dati presentati in questo lavoro sono quindi la risposta a questa esigenza.

Ringraziamenti

Un grazie riconoscente a queste persone perché senza il loro contributo questo lavoro sarebbe stato meno bello: Prof. Em. Livio Poldini (UNITS), Dott.ssa Paola Ganis (UNITS), Enrico Bizio (per la determinazione dei funghi, Società Veneziana di Micologia), Prof. Silvio Scortegagna (per la determinazione delle Briofite), Giovanni Roffarè (Curatore Giardino Botanico del Cansiglio).

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